90 euro.

E lo stipendio. “quando avrò il primo stipendio” dicevo. E volevo solo entrare in quel negozio dell’usato a comprare un basso. O una chitarra. O quello che era. 90 euro veniva. Ci avevo guardato bene.

Ebbasta.

Quanto odio le persone che godono nel vedere la gente che sta male. Chissà perchè poi. Intanto, chissà perchè esistono, e poi chissà perchè punto. La gente gode a vedermi stare male per questa storia, come se io avessi fatto chissà cosa al mondo intero. Odio tutto questo. Sentirmi cosi inutile. Ma perchè dico io? Perchè le persone sballottolano, denigrano, e quant’altro gli altri, per diventare più forti?

Forse non sanno che non è sminuendo le persone che innalzeranno il proprio io. Che anche se sono qui, volessero potrebbero fare il cazzo che vogliono. Io non ho fatto niente di male a nessuno, ma le cattiverie le ricevo io. E solo io. Odio le persone cosi. Che non hanno altro da fare nella vita. Che girano il dito nella piaga per sentirti urlare più forte. Sono terribili. E basta volevo sfogarmi.

Volete offendermi anche voi? Bene venite qua che vi amo tutti http://ask.fm/kelseyhaze http://ask.fm/kelseyhaze http://ask.fm/kelseyhaze

Dite quello che vi pare, tanto ormai sono apposto.

Siamo tutti gli attori di qualcun’altro.

Oggi esco. Non me ne frega un cazzo di girare da sola. Quell’ameba del mio coinquilino si uccide di videogiochi al computer e io non gli sto più dietro. Non sono io la donna di casa. E’ lui. Pulisce, pretende che si rimetta tutto in ordine, va in camere, si mette a giocare e poi vai a letto. Arrivederci. Ma col cazzo proprio. Esco e prendo aria, perchè qua dentro sto impazzendo. Bel week end lungo del cazzo. Manco piove, mi va proprio di sfiga.

Ho saputo che il gattino me lo portano FORSE questo finesettimana. Tanto lo sapevo che andava cosi, quando si tratta di stare dietro a lei, i programmi cambiano sempre. Che bello siamo giovani wild and free, e ce ne dobbiamo fottere dei programmi, dei calcoli, e vivere la vita cosi come viene! Ma vaffanculo. Comunque è una gattina. Ebbene si, alla fine la mia maledizione, che poi maledizione non è, di avere tutte gatte donne non si ferma qua. E’ bellissima, ha tanti puntini rossi intorno agli occhi, una zampetta rossa, qualche macchiolina qua e là e poi è tutta nera. Ho capito che è la più furbetta di tutti, ti pareva. Ho un fiuto innato per gli animali domestici furbetti. Ma va bene cosi, di certo non volevo una gatta sedata. La chiamerò Sole. Perchè è quello che spero porti nella mia vita. E penso che non abbia nome più azzeccato. Sembra un sole mentre c’è l’eclissi, mezza nera, mezza rossa. Una metafora di come sono io. Un sole con l’eclissi. E’ perfetta, e la amo già. Le comprerò di tutto, la vizierò, la terrò a dormire con me e la sazierò di baci. Come si dovrebbe fare con gli esseri umani. Tutti hanno bisogno di qualcuno che si prenda cura di loro. 

Ad ogni modo. Non ho voglia di fare un cazzo. Cioè si, ma no. Proverò a chiedere a quell’amorfo essere umano che sta nella camera accanto alla mia se vuole uscire. La risposta potete immaginarvela, ma ve la confermerò dopo. 

E comunque ieri non ho potuto fare a meno di pensare che questi giorni sarebbero potuti andare infinitamente meglio. Erano giorni speciali, un giorno in più. Voglia di viversi vedersi. Tante persone sono andate al mare, e ci sarei andata anche io. Se non fossi stata sola, se non avessi dovuto lavare casa. Tanti se. Ma ci sarei andata. Tante persone le ho viste là fuori, perchè questo tempo ti accarezza la pelle. Che anche se ti senti solo, hai qualcuno che ti accarezza. Starei ore a passeggiare a caso, a inventarmi le storie della gente, a guardarle e immaginarmi le loro vite. E poi penso che si, questo è davvero da sfigati. Guardo la vita degli altri e me la racconto da sola, perchè probabilmente io ora ne vorrei un’altra. E la evito. Come si evita la peste o una merda sulla strada. Faccio finta che la mia vita di adesso non esista e creo le mie sceneggiature. Siamo tutti gli attori di qualcun altro. Ho capito molte cose, e ho capito che volente o nolente le devo ottenere. Perchè io ho avuto il coraggio di cambiare. Cosa che invece qualcun’altro non ha fatto. Vorrei davvero amarmi di più. Sarebbe tutto più facile. E questo blog tornerebbe ad avere quella bella impronta che ha sempre avuto. Un’impronta felice. Non voglio essere una persona tormentata nè tormentante. E se mai dovessi essere anche io, l’attrice di qualcuno di voi là fuori, tenete conto di questo.

Provo a uscire. Ma alle domande rispondo sempre. Se volete, almeno faccio qualcosa: http://ask.fm/kelseyhaze

http://ask.fm/kelseyhaze alla seconda. Non ce la faccio più.

stasera va cosi. è sempre la stessa storia. ho una malinconia dentro che non so nemmeno spiegarla. Oggi sono stata tutto il giorno a casa, e non va bene. Non devo avere il tempo per ascoltare quello che penso. Non devo stare da sola con i miei pensieri che sono talmente miei e talmente silenziosi da fare un rumore assordante. Non ce la faccio più oppure non ce la faccio e basta. Sto sul divano, a pancia in su, perchè una volta qualcuno disse “E’ da distesi che si vede il cielo”. Mi sfondo di sigarette e caffè “domani compreremo una revolver”.Odio stare cosi, l’ho gia detto? E’ una solitudine straziante. Un senso di inutilità. E’ triste sentirsi cosi. Sono patetica anche se voglio far sembrare il contrario. E non riesco a scrivere altre cose, quindi sono ancora più patetica. Questo blog sta duventando comprensibile quanto l’ulisse di joyce. Anche per me. Non so nemmeno più quello che scrivo o se ho voglia di farlo. Ne vale la pena. Non ne vale la pena. Io non so un cazzo, voglio che finisca però. Voglio uscire di qui, prendere una boccata d’aria, respirare, parlare. perchè se resto con me rischio di impazzire. Ho tutti a centinaia di chilometri, anche chi abita dietro casa mia.Voglio un pianto serio, che non riesco più a farlo. Ogni giorno, per qualche volta al giorno, butto giù qualche lacrima. Cosi, senza spiegazioni, senza avvertire. Voglio fare un pianto serio perchè ho il corpo pieno di ansia, lascrime, e aria. 

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Vorrei solo essere più forte.

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Svegliarsi ogni giorno con quella sensazione. Un misto di emozione, paura e angoscia. Un uovo sodo che non va nè su nè giù. Come quando avevi un’interrogazione per cui ti sei preparato tantissimo e per cui credi sapere le cose. Sei emozionato perchè vuoi far vedere a tutto che farai una bella figura, ma contemporaneamente hai una paura cane che ti vada male e che quindi tu deluda te stesso e chi ti sta intorno. Più o meno è cosi. Il problema è che poi tutto questo si trasforma in nausea. E non mangi, non digerisci, non vivi. Ti sembra di stare chiuso in una gabbia. Un leone, che cammina avanti e indietro, avanti e indietro, perchè non può fare altrimenti. Ma li non ci dovrebbe stare. Mi sveglio ogni giorno cosi. E ripeto ogni mio buon proposito, come quello del post precedente, come un cazzo di mantra che in realtà non esisterà mai. Il fatto è che a sopravvivere si sta di merda. Non si dovrebbe mai fare. Ma anche ad aspettare non ti ci ritrovi proprio. Ti chiedi ogni volta se quello che fai è giusto. Ed anche quello che non fai. Hai paura dell’effetto Sliding Doors, e di quello che potrà provocarti. Se quel giorno avessi fatto questo magari oggi sarei in questa situazione, e viceversa. Si può stare insieme a questi sensi qua? Non possono essere sensi di colpa, perchè a fare delle scelte di colpe non se ne hanno, ma sono sensazioni, in ogni caso. Mi chiedo come si possa stare a domandarselo. A domandarsi “ma se io avessi detto questa cosa, ne non avessi scritto, se me ne fossi andata, se fossi rimasta a casa, cosa sarebbe successo?”. Ho sempre detto che le scelte sono scommesse, e di non colpevolizzarsi se si scommette male. Ma in realtà non lo so. Non so niente. Quando tocca a te stare dentro alle cose, e non agli altri a cui devi solo dare consigli, è tutto capovolto. C’è la paura che non mi abbandona mai ma soprattutto il passare del tempo. E’ quello che mi mette più angoscia. Quel tic tac allucinante, dentro la mia testa, che non riesco a capire se mi sta dicendo di sbrigarmi o di fermarmi. E’ il conto alla rovescia. Vorrei solo essere più forte.

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“Anche oggi è stata una giornata fantastica”

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Questi giorni sono stati giorni di grandi rivelazioni. Ebbene si. Ho capito che:

  • Ci sono le tipe che vogliono provare ad attirare l’attenzione della mia ormai ex ragazza tentando di emularmi con un risultato a dir poco disastroso. Ho creato tante piccole Laura inconsapevolmente, peccato che siano venute parecchio male. Poverine.
  • Quando cerchi di parlare mentre sei incazzata, non dirai mai ciò che realmente volevi dire.
  • La tua autostima scende in maniera clamorosa quando “qualcuno” ti dice che sei una sfigata perchè su ask non ti fanno i complimenti, a differenza sua.
  • Ho una voglia matta di questo gatto, molta più di quella che immaginavo. Ho capito che voglio qualcuno di cui prendermi cura e soprattutto che mi ami incondizionatamente, senza se e senza ma.
  • Il sole a Torino è rigenerante.
  • Non devo mai sottovalutare un coinquilino che sembra sempre sfavato e buzzurro. Perchè poi lo trovo sempre a lavarmi i piatti, ad andare in posta per le bollette, a portarmi il caffè. A dimostrarmi che in qualche modo mi vuole bene e che gli dispiace che io stia male.
  • I genitori molte volte, distruggono le coppie.
  • Sono una vera donna di casa, e questo mi rende particolarmente patetica. Oppure solo una in gamba. E non è vero che non valgo niente.
  • Non aspettarti mai niente dagli altri, perchè non andrà mai come volevi e pensavi che andasse.
  • Si deve sempre trovare un motivo per alzarsi la mattina, anche se ci sembra impossibile.
  • Dobbiamo cercare di trovare dei colleghi che ci calzino a pennello, starci insieme, farsi tante risate, e far passare quel tempo faticoso, nel modo migliore possibile.
  • Devo vivere ogni giorno trovando qualcosa per arrivare a fine giornata e dire “Anche oggi è stata una giornata fantastica”. Anche da soli.
  • Le vere amiche non ti lasceranno mai. Anche a 600 km di distanza. Anche se non le senti da un pò. Sono le amicizie che si coltivano per tutta una vita e che probabilmente dureranno per lo stesso tempo.

Beh. Io non sarò mai e non sono mai stata, la ragazza più popolare della scuola, o del mondo dei social network. Non ho nessuno che mi dice se sono bella o se faccio schifo. Non ho nessuno che mi dice che ha voglia di farmi felice. Non ho nessuno che mi dice che faccio bene quello che faccio o che sono una bella persona. Ma non mi importa. Trovo un modo per guardarmi intorno, il sole, le strade, le persone, le urla nei giardini, la musica del mio vicino, il gatto nero del portone accanto al mio, Lucky, il cagnolino del signore anziano sotto casa mia, il gelato al pistacchio, gli occhiali da sole sulle magliette, le collane corte, l’odore della focaccia, le bancarelle con i braccialetti, il vecchio con lo zaino che spara la musica a duemila, ogni paziente che mi ringrazia, ogni paziente che mi dice che sono un angelo, la fiducia che ripongono in me, il caffè dell’infermiere Vito, i pettegolezzi con Gabriella, le tovaglie nuove, l’odore dei tigli. E penso che anche oggi è stata una giornata fantastica.

 

HTTP://ASK.FM/KELSEYHAZE (se volete dirmi che sono un cesso sfigato, cliccate e fatemi le domande che volete 😉 )

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